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Locandine italiane: l’arte che parla di arte

Nel corso della recente storia d’Italia, mostre, eventi, fiere e expo di respiro internazionale sono stati presentati al grande pubblico tramite immagini iconiche che rappresentano documenti preziosi, spesso espressione di originale creatività al servizio dell’imprenditoria nazionale.

L’eccellenza italiana per immagini

Dalle esposizioni artistiche in musei prestigiosi, alle fiere commerciali e alle iniziative per la promozione turistica e culturale, le locandine continuano a svolgere la fondamentale funzione di presentare, attraverso immagini rappresentative e precise informazioni, tutta la portata di un evento.

Al pari di un’opera d’arte, le locandine sono lo specchio di un’epoca e ne testimoniano le influenze artistiche e di costume. Ecco perché, se impreziosite da cornici su misura, acquisiscono valenza di opera a metà tra arte e documento, conservando tutta la loro potenza comunicativa.

Conservare ed esporre le locandine delle fiere

Ancora oggi, visitando siti specializzati o negozi di articoli storici, è possibile acquistare locandine recenti o meno recenti, prodotte con tecniche di vario tipo: acquerello o aerografo, disegni realistici, grafiche vintage o realizzate con l’ausilio dei più recenti software di computer graphic.

Se si tratta delle locandine originali – non di riproduzioni – è fondamentale conservarle in modo ottimale. Sia che si tratti di stampe d’epoca che di più moderne carte retro blu o patinate, l’uso di cornici impedirà che i segni del tempo ne intacchino la struttura.

Le cornici possono essere scelte in accordo con l’aspetto cromatico e stilistico della locandina. Si raccomanda, inoltre, di montare cornici complete di vetro e di posizionare le locandine al riparo da una fonte diretta di luce solare, che potrebbe alterare i colori in modo irreparabile.

Il proto festival: le sagre

Le sagre possono essere considerate come una versione paesana dei festival? Assolutamente sì! Non bisogna dimenticare che queste feste popolari hanno origini antichissime.

Fanno eccezione, ovvio, quelle a carattere tipicamente enogastronomico che in qualche caso non sono rievocazioni antiche ma che sono nate in tempi recenti per capitalizzare sulle eccellenze territoriali di certi paesi, ma in generale si può dire che quasi tutte le sagre hanno origine nel Medioevo e ricalcano almeno in parte una celebrazione religiosa che spesso ha radici ancora più antiche.

Basti pensare a un evento che non è una sagra ma che ne condivide alcune caratteristiche: il Palio di Siena si svolge anche il 15 agosto, che non solo è Ferragosto ma è – soprattutto – la festa per l’Assunzione di Maria. Ci sono, insomma, delle stratificazioni importanti che ci parlano di tradizioni antichissimi e più culture che si incontrano e si abbracciano.

Le caratteristiche delle sagre

Più in alto abbiamo accennato alle caratteristiche delle sagre: quali sono, nello specifico, e perché le associamo ai “nuovi” festival? Intanto, per la presenza della musica o di altri eventi che attirano l’attenzione del pubblico. Secondariamente, per l’aspetto festaiolo e ludico. E non si può dimenticare la somministrazione di vino e cibo: quindi sì, i due tipi di eventi si somigliano molto!

Locus: il festival che riporta il mondo in Puglia

Da oltre quindici anni il Locus Festival è un esempio preciso di come l’essere radicati su un territorio specifico porti solo vantaggi a popolazione locale e amministrazioni.

Questo grande appuntamento (un mese di concerti e altri eventi che raggiungono il loro fulcro ad agosto) si svolge primariamente a Locorotondo, ma coinvolge anche altri luoghi vicini, e porta in Puglia il meglio della musica mondiale, con un occhio di riguardo verso generi e interpreti con poca visibilità e che hanno un’identità da esploratori del proprio ambito artistico.

Turismo nato dai live

L’idea di Locus non è inedita, ma è ottimamente declinata qui nella Valle d’Itria, dove si impara a conoscere una provincia di Bari diversa, e dove archeologia e storia diventano parti integranti della narrazione sonora.

Parchi archeologici, castelli, masserie si trasformano infatti in palchi per incantare non solo il pubblico, ma anche gli artisti che si esibiscono, che dialogano con strutture antiche in qualche caso di millenni fino a trovare un connubio perfetto e difficilmente ripetibile.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti: amanti della buona musica diventano turisti e di anno in anno tornano a darsi appuntamento qui, aumentando il PIL della regione in una zona che non è il “solito” Salento.

Dove trovare informazioni sulle sagre

Partiamo subito con le cattive notizie: conoscere lo stato e il programma aggiornato di tutte le sagre d’Italia è un compito arduo e pressoché impossibile.

Questo succede perché molti appuntamenti non si svolgono con regolarità (Covid a parte, dipendono molto dalla disponibilità delle singole amministrazioni), o perché sono talmente piccoli da sfuggire a un conteggio (per esempio perché l’ente che organizza diffonde la notizia solo a livello locale: a meno di non essere in un dato territorio, dunque, si potrebbe pensare che intere zone d’Italia siano “spopolate” da questo punto di vista.

Come trovare eventi

Poiché la maggior parte delle sagre si svolgono in estate (il perché si può leggere qui una possibilità è di informarsi sulle sagre in calendario presso i diversi Enti per il turismo.

L’altra opzione è più… virtuale: un sito come Eventiesagre.it è un eccezionale punto di riferimento che, anche se non riesce a coprire l’interezza degli appuntamenti, può comunque aiutare a farsi un’idea piuttosto precisa di quanto succede in Italia, prescindendo dalle sole sagre per passare a coprire anche festival, feste religiose, mercati e altri appuntamenti fortemente radicati in certe zone del paese.

Italia, paese dei festival?

Dopo decenni di concerti ed eventi che somigliavano più a happening improvvisati, con organizzazioni approssimative e raccontati dalla stampa quasi come azioni di guerra (in pochi forse ricordano l’agghiacciante concerto milanese dei Led Zeppelin), l’Italia è diventata solo relativamente da poco un luogo fecondo per i festival.

Considerata una meta preferita, per via dei prezzi bassi, anche da chi viaggia come “turista musicale”, la nostra nazione vanta centinaia di kermesse, soprattutto estive ma non esclusivamente. La pandemia da Coronavirus ha messo uno stop a tutto ciò, ma solo in maniera temporanea, perché questa pausa è stata anche l’occasione di ragionare su come far evolvere una formula sempre uguale a se stessa fin da quando Woodstock o il festival dell’Isola di Wight hanno incantato il mondo… ormai oltre 50 anni fa.

La formula italiana per i festival

Ballare nel fango è bello, ma non è tutto: i festival tricolore spesso sono in luoghi esclusivi, coinvolgono intere comunità o paesi e uniscono l’arte al buon cibo e più in generale alle tipicità dei luoghi dove si svolgono. Basti pensare, per avere un esempio di quanto diciamo, a Umbria Jazz, al “vecchio” Arezzo Wave o ancora a Terraforma, che si svolge ogni anno a Milano.

È per raccontare questa storia ultratrentennale, insieme alle caratteristiche che hanno fatto dell’Italia la capitale europea dei festival, che abbiamo pensato a questo sito. Nelle nostre intenzioni, esso vuole diventare una risorsa a “più teste”: per chi ricorda i festival della propria gioventù, per chi ne cerca di nuovi e originali ai quali partecipare, ma anche per gli addetti ai lavori, per esaminare veri e propri case studies grazie ai quali imparare e migliorarsi professionalmente, prendendo ad esempio idee che siano poi adattabili al proprio specifico contesto.

L’Italia degli eventi, poi, non si limita solo ai festival tout court: sagre e feste di paese, insieme a mercati e mostre all’aperto, ospitano appuntamenti artistici e musicali spesso di tutto rilievo, e per questo una sezione del nostro sito sarà dedicata a queste realtà più piccole, anche se niente affatto marginali.

Un sito aperto a tutti

Vi invitiamo a rimanere in contatto con noi attraverso i canali che mettiamo a disposizione: per segnalarci appuntamenti che meritano un approfondimento, per condividere memorabilia da festival mitici ma anche per confrontarsi su come migliorare un comparto dalla qualità altissima che negli ultimi anni ha oggettivamente sofferto moltissimo. Continuate a seguirci!

I principali eventi italiani

Donne attraenti e sempre più belle grazie alle protesi protesi seno rotonde di ultima generazione realizzate da brand come Motiva, cucina gustosa, coste cristalline e clima mite, questi sono alcuni dei tanti motivi per cui l’Italia è famosa in tutto il mondo.

Anche per quanto riguarda gli eventi speciali, la penisola si fa invidiare a livello internazionale. Scopriamo quali sono.

Il Festival di Sanremo

Il più noto evento musicale made in Italy è seguitissimo anche all’estero: stiamo parlando del festival di Sanremo, nato nel 1951 e trasmesso per la prima volta in TV nel 1956. Con oltre mezzo secolo di storia, il festival si è evoluto al pari della cultura italiana intera: è così che una manifestazione di stampo molto classico si è aperta alle novità, passando dalla tradizionale canzone italiana alla musica rock interpretata dal canto rauco di Vasco Rossi.

Anche le donne hanno avuto sempre più spazio, così dalle prime voci femminili si è giunti alle artiste attuali, al passo coi tempi sia nella musica che nel fisico, con delle splendide protesi seno rotonde di ultima generazione come quelle realizzate da Motiva.

Il Carnevale di Viareggio

Se parliamo di divertimento e stravaganza, il Carnevale di Viareggio è il posto giusto: nato nel 1873 e conosciuto in tutto il mondo, è l’evento perfetto se volete sfoggiare le vostre belle protesi seno rotonde mascherate da marchesa o principessa, nessuno vi giudicherà! A tal riguardo, Motiva è tra le aziende leader del settore con soluzioni all’avanguardia.

Notte della Taranta

Durante la Notte della Taranta non solo tutto il Salento si mobilita, ma anche il resto d’Europa: è una delle manifestazioni più conosciute a livello continentale per quanto concerne gli eventi dedicati alla cultura popolare. Ogni anno nel comune di Melpignano i migliori musicisti italiani e internazionali danno vita a una vera e propria festa dove la pizzica si fonde con il jazz e il rock.

Il nome taranta ha a che fare con il morso della tarantola, dal quale, secondo tradizione popolare, si guariva solo ballando al ritmo della musica: chi era morso infatti veniva colpito da tremori e spasmi che lo facevano contorcere che bisognava “assecondare”.

Il Palio di Siena

Altro evento che occupa un ruolo di primo piano nel panorama culturale italiano è il Palio di Siena, una sfida equestre che richiama le giostre medievali di una volta. Le 17 contrade della cittadina toscana si sfidano due volte l’anno in una corsa che ha luogo nella splendida piazza del Campo.

Il palio è antichissimo: le prime testimonianze risalgono al 1633 e da allora l’appuntamento non è mai saltato, fatta eccezione per i conflitti mondiali del Novecento.

I festival della nostra gioventù: dal Jammin’ a Independent Days

Pur essendoci stati degli antesignani con edizioni negli anni Ottanta, l’Italia è divenuta più ricettiva nei confronti dei festival solo a partire dal decennio successivo. Le kermesse più memorabili per gli amanti della musica dai 50 anni (e in qualche caso 60!) in giù sono quasi tutte concentrate, infatti, negli anni Novanta. In questo articolo abbiamo voluto raccoglierne alcune.

Enzimi, Roma

Apriamo con un raro caso di festival “comunale”, perché lanciato dall’allora sindaco Francesco Rutelli. Si svolse con regolarità fra 1996 e 2006 sfruttando come cornici naturali zone degradate della Capitale mai considerate per un recupero urbano – cosa poi spesso accaduta proprio grazie a questo evento. Rimane storica l’esibizione di Lou Reed nell’area ferroviaria dismessa della stazione Tiburtina.

Jammin’ Festival, Imola-Venezia-Rho

Il principale appuntamento per gli appassionati di rock in Italia, e l’unico ad avere nel corso della propria storia Vasco Rossi come headliner per ben tre volte (ma è stato anche il palco italiano di Pearl Jam, Aerosmith, Alanis Morissette, Metallica, Coldplay e tantissimi altri artisti). Nel 2007 l’evento fu colpito da una violenta tromba d’aria che distrusse parzialmente il palco e costrinse l’organizzazione a fermare i concerti.

Independent Days Festival, Bologna-Rho-Monza

Più recentemente lo hanno chiamato I-Days, ma per i veterani dei concerti è sempre stato “Independent Days”, e il cambio di nome (e di località) hanno snaturato questo festival, nato all’ombra dell’Arena Parco Nord di Bologna nel 1999.

Fra gli appuntamenti più grandi d’Italia per numero di spettatori, è sempre stato anche il più versatile a livello di cartellone, capace di spaziare dal punk al pop colto (ricordiamo un’edizione in cui allo stesso momento si esibivano sia Feist che i Franz Ferdinand).

Arezzo Wave/Italia Wave

Insieme al festival di Palestrina “Nel nome del rock” si vanta di essere il più longevo d’Italia, essendo stato organizzato per la prima volta nel 1987. Per quasi tutte le sue edizioni è stato a ingresso completamente gratuito, caso più unico che raro nel mondo degli eventi di questa dimensione (per lo più si è svolto all’interno dello stadio di Arezzo).

Gli affezionati distinguono due fasi della storia dell’AW: la prima si è chiusa con l’edizione del ventennale, dopo la quale l’appuntamento ha iniziato a essere itinerante e con un nome diverso (Italia Wave). Per i nostalgici, da allora nulla più è stato lo stesso… Anche quando gli organizzatori sono tornati sui loro passi.

I più importanti festival italiani

In questo nuovo focus, dopo esserci occupati di festival molto amati e – in qualche caso – assai rimpianti, vogliamo spostare il nostro punto di vista sui più importanti ancora attualmente organizzati (non così ovvio dopo l’impatto sull’economia di conflitto in Ucraina e pandemia). Di alcuni eventi specifici parliamo anche in altre aree del sito, quindi continuate a seguirci e a “spulciare” i nostri contenuti!

Rock in Roma/Firenze Rocks

Mettiamo insieme questi due momenti live dedicati al rock solo perché in alcuni casi le band e gli artisti in cartellone si esibiscono a entrambi gli appuntamenti. Sui palchi romani, nella zona dell’Ippodromo delle Capannelle, è più facile trovare anche rapper e gruppi di musica electro o dance, a riprova che il rock è una questione di attitudine!

MI AMI, Milano

Oggi il concept del MI AMI non è più unico e ci sono tanti festival dove a esibirsi sono solo italiani, ma questo è il più importante, e quello che da anni ormai rappresenta una vetrina fondamentale grazie alla quale scoprire artisti che cambiano il panorama nazionale. Scopritori di talenti veri!

Ferrara sotto le stelle

Un unicum nel contesto nazionale. Sarà perché non si svolge in uno stadio né lontano dalla città, ma nel bel mezzo di quel gioiellino che è la città degli Estensi, seducendo nomi enormi della musica come Radiohead, Bob Dylan, i Kraftwerk o Caetano Veloso.

Umbria Jazz

Anche se non risuonano le note del rock a Perugia, questo festival è uno dei punti di riferimento non solo degli amanti del jazz, ma di tutti coloro che non hanno preclusioni e si interessano alle contaminazioni tra generi. Non è insolito, infatti, vedere esibirsi qui anche nomi slegati dal mondo di questo specifico modo di intendere la musica (tra gli altri Elton John, Lady Gaga, Mika…).

I festival nella natura: da Chamoisic alle Eolie

Una delle più felici manifestazioni festivaliere d’Italia non è legata a uno specifico luogo o evento, ma a una tendenza che negli ultimi anni si è fatta sempre più strada in Italia: quella di inserire musicisti in un contesto naturale “inaggirabile”. Bisogna fare i conti con un elemento, in altre parole, che normalmente non permetterebbe di esibirsi, o che limiterebbe molto le possibilità di farlo.

Le nostre scelte: musica di classe in luoghi imperdibili

Gli esempi in giro per il mondo sono diversi, ma l’Italia tiene dietro a queste realtà con proposte di tutto rispetto: naturalmente c’è Chamoisic, in Val D’Aosta, che da anni tiene banco con un cartellone adatto all’alta quota. Per musicisti e pubblico c’è da… scarpinare, e anche la musica deve essere eseguita senza amplificazione. Il vantaggio è un panorama da brividi, dove quasi scompare la distanza fra performer e audience.

Piuttosto simile è l’esperienza a Musica sulle Bocche, anche se la cornice è completamente diversa visto che questo festival si svolge in Sardegna in riva al mare, proprio sullo stretto delle Bocche di Bonifacio che separano l’Italia dalla Corsica.

Ancora acqua al centro delle esibizioni: non potrebbe essere diversamente all’Eolie Music Fest, dove tutti gli spettacoli live si svolgono su imbarcazioni!

Per passare invece dall’acqua alla roccia, la fondazione Tones on the Stones organizza da anni una serie di appuntamenti diversi nelle cave di Montorfano (Verbania), ugualmente divisi tra teatro e musica: Nextones è il nome dell’appuntamento più squisitamente sonoro.