I festival della nostra gioventù: dal Jammin’ a Independent Days
Pur essendoci stati degli antesignani con edizioni negli anni Ottanta, l’Italia è divenuta più ricettiva nei confronti dei festival solo a partire dal decennio successivo. Le kermesse più memorabili per gli amanti della musica dai 50 anni (e in qualche caso 60!) in giù sono quasi tutte concentrate, infatti, negli anni Novanta. In questo articolo abbiamo voluto raccoglierne alcune.
Enzimi, Roma
Apriamo con un raro caso di festival “comunale”, perché lanciato dall’allora sindaco Francesco Rutelli. Si svolse con regolarità fra 1996 e 2006 sfruttando come cornici naturali zone degradate della Capitale mai considerate per un recupero urbano – cosa poi spesso accaduta proprio grazie a questo evento. Rimane storica l’esibizione di Lou Reed nell’area ferroviaria dismessa della stazione Tiburtina.
Jammin’ Festival, Imola-Venezia-Rho
Il principale appuntamento per gli appassionati di rock in Italia, e l’unico ad avere nel corso della propria storia Vasco Rossi come headliner per ben tre volte (ma è stato anche il palco italiano di Pearl Jam, Aerosmith, Alanis Morissette, Metallica, Coldplay e tantissimi altri artisti). Nel 2007 l’evento fu colpito da una violenta tromba d’aria che distrusse parzialmente il palco e costrinse l’organizzazione a fermare i concerti.
Independent Days Festival, Bologna-Rho-Monza
Più recentemente lo hanno chiamato I-Days, ma per i veterani dei concerti è sempre stato “Independent Days”, e il cambio di nome (e di località) hanno snaturato questo festival, nato all’ombra dell’Arena Parco Nord di Bologna nel 1999.
Fra gli appuntamenti più grandi d’Italia per numero di spettatori, è sempre stato anche il più versatile a livello di cartellone, capace di spaziare dal punk al pop colto (ricordiamo un’edizione in cui allo stesso momento si esibivano sia Feist che i Franz Ferdinand).
Arezzo Wave/Italia Wave
Insieme al festival di Palestrina “Nel nome del rock” si vanta di essere il più longevo d’Italia, essendo stato organizzato per la prima volta nel 1987. Per quasi tutte le sue edizioni è stato a ingresso completamente gratuito, caso più unico che raro nel mondo degli eventi di questa dimensione (per lo più si è svolto all’interno dello stadio di Arezzo).
Gli affezionati distinguono due fasi della storia dell’AW: la prima si è chiusa con l’edizione del ventennale, dopo la quale l’appuntamento ha iniziato a essere itinerante e con un nome diverso (Italia Wave). Per i nostalgici, da allora nulla più è stato lo stesso… Anche quando gli organizzatori sono tornati sui loro passi.